Pierre Cardin – attr.

PIERRE CARDIN (1922 – 2020)

Pierre Cardin, nato Pietro Costante Cardin il 2 luglio 1922 a Sant’Andrea di Barbarana, in Italia, è stato un visionario della moda e del design, il cui lavoro ha ridefinito il concetto stesso di alta moda nel XX secolo. Figlio di immigrati italiani, Cardin si trasferì in Francia con la famiglia durante l’infanzia, e fu proprio lì, a Parigi, che trovò il terreno fertile per sviluppare il suo straordinario talento.
La sua carriera iniziò giovanissimo, con l’apprendistato presso un sarto a Vichy all’età di 14 anni, dove apprese le basi della sartoria. Trasferitosi a Parigi, Cardin lavorò per diversi atelier di prestigio, tra cui quello di Paquin e di Elsa Schiaparelli, ma fu la collaborazione con Christian Dior nel 1946, poco dopo l’apertura della Maison Dior, che segnò un punto di svolta nella sua carriera. Qui, Cardin contribuì alla creazione del leggendario “New Look”, che avrebbe rivoluzionato la moda del dopoguerra.
Nel 1950, Pierre Cardin fondò la sua maison di moda, iniziando a sperimentare con linee innovative e materiali non convenzionali. La sua estetica era radicalmente diversa da quella dominante: abbracciava la geometria, le forme scultoree e un approccio futuristico che si distaccava nettamente dai canoni tradizionali dell’haute couture. Negli anni ’60, divenne famoso per i suoi abiti ispirati allo spazio, con linee pulite, tagli audaci e l’uso di materiali come il vinile e la plastica. Questa era spaziale nella moda culminò con la collezione “Cosmos” del 1964, che definì l’idea di un guardaroba per l’era spaziale.
Oltre alla moda, Pierre Cardin fu un pioniere nel campo del branding, estendendo il suo nome a una vasta gamma di prodotti, dai mobili ai profumi, dagli accessori ai veicoli. Questa strategia di licenze globali fu rivoluzionaria per l’epoca e trasformò Cardin in un marchio internazionale, rendendolo uno degli stilisti più ricchi e influenti al mondo. La sua visione d’impresa gli permise di mantenere un’indipendenza creativa che pochi altri stilisti potevano vantare.
Negli anni, Pierre Cardin non smise mai di innovare. Continuò a progettare non solo abiti, ma anche oggetti di design, giocando con l’architettura e l’arredamento. Tra i suoi progetti più ambiziosi si annovera la ristrutturazione del Palazzo Ca’ Bragadin a Venezia e l’acquisto del Palais Bulles, una futuristica villa vicino a Cannes, che rifletteva la sua passione per le forme avveniristiche.
Cardin è stato anche un sostenitore dell’internazionalismo nella moda, divenendo uno dei primi stilisti occidentali a espandere il suo marchio in Asia, soprattutto in Giappone e Cina, anticipando di decenni l’apertura di questi mercati al lusso occidentale. Il suo lavoro non si limitava alla moda e al design; era anche un fervente sostenitore delle arti, fondando teatri e sostenendo giovani artisti e creativi.
Pierre Cardin morì il 29 dicembre 2020 a Neuilly-sur-Seine, lasciando un’eredità immensa, non solo come stilista ma come vero e proprio innovatore culturale. Il suo approccio visionario e la sua inesauribile curiosità lo hanno reso una delle figure più iconiche e influenti del mondo della moda e del design, un uomo che ha saputo guardare oltre i confini del suo tempo e plasmare il futuro della creatività globale.