GAE AULENTI (1927 – 2012)
Personalità italiana di primo piano nell’ambito della cultura architettonica e del prodotto, vedrà la sua formazione in un momento in cui nel nostro paese c’era chi si interrogava su come preservare aspetti peculiari della nostra tradizione, in modo da riproporli all’interno di un’epoca in profonda trasformazione e ricostruzione. La valorizzazione dei saperi artigianali, le ragioni del contesto, la ricerca di un’identità espressiva ricercata alla scala del dettaglio, una rinnovata sensibilità verso un uso consapevole dei materiali e dei loro processi di trasformazione sono tematiche che Aulenti, come tutto il movimento chiamato Neoliberty, andavano sostenendo in evidente opposizione all’imperante corrente international style.
La sua sarà una formazione d’eccellenza, perché costruita inizialmente all’interno della redazione di Casabella, allora diretta dal grande Ernesto Nathan Rogers, nella quale ebbe modo di entrare in contatto con figure di rilievo che contribuirono a darle un solido spessore internazionale.
Il suo approccio colto, impegnato nella costruzione di un sapere che prima che tecnico, fosse consapevolmente ampio e interdisciplinare, aperto all’ascolto e alla diversificazione delle molteplici componenti che agiscono nei nostri ambienti costruiti portò Aulenti ad essere un solido punto di riferimento per due delle più importanti famiglie industriali nell’Italia del dopoguerra: Agnelli e Olivetti.
Con ciascuna riuscirà a costruire un solido rapporto di collaborazione, applicato su varie scale del progetto, e che in definitiva finì per identificarla come l’interprete di una certa borghesia moderna, impegnata e di ampio respiro che nella sua città di Milano vedeva la sua capitale. E’ proprio grazie a queste frequentazioni e da questo background culturale che Aulenti potrà crescere e maturare professionalmente per poi arrivare ai grandi interventi del Musée d’Orsay, alle ristrutturazioni di Palazzo Grassi a Venezia, le scuderie papali del Quirinale, il Museo Nacional d’Art de Catalunya agli interventi sul Castello Estense di Ferrara, e i lavori di allestimento e scenografia al fianco del maestro Luca Ronconi.
Parallelamente alla grande scala, Aulenti dedicherà buona parte del suo estro creativo anche alla piccolo scala, nello sviluppo di prodotti che sarebbero diventate icone indiscusse dell’italian design, si pensi nel campo dell’illuminazione con pezzi come Pipistrello per Martinelli, Rimorchiatore per Candle, Patroclo per Artemide … azienda quest’ultima per cui ricoprirà anche il ruolo di direttrice artistica.