Artisti Gabriele Devecchi

Gabriele Devecchi

GABRIELE DEVECCHI (1938 – 2011)

Questo versatile professionista ha lasciato un’impronta significativa nei campi del design, dell’architettura, della gioielleria e dell’arte. La sua carriera si distingue per una costante esplorazione delle ambiguità e delle instabilità nel tempo e nello spazio, riflettendo la convinzione che le forme non siano statiche ma processi aperti a influenze esterne e trasformazioni continue. Le sue opere, così come gli ambienti immersivi e interattivi sviluppati con il Gruppo T, incarnano questa filosofia di metamorfosi e imprevedibilità.
Nel design di argenti e altri materiali preziosi, inclusi oro, porcellana e vetro, l’artista ha cercato di realizzare oggetti che non solo sorprendano e divertano, ma che stabiliscano anche un dialogo dinamico con l’utente. Questa idea di partecipazione attiva del fruitore è un tema ricorrente nelle sue riflessioni e scritti, nei quali ha avanzato la nozione che il vero artigiano contemporaneo è colui che, attraverso la personalizzazione di semilavorati e opzioni, diventa co-creatore del prodotto finito.
Durante la sua carriera didattica, ha sottolineato l’importanza di un approccio pratico e percettivo nella manipolazione dei materiali, anteponendolo alla mera teoria e modellistica. Questo approccio innovativo ha caratterizzato il suo insegnamento all’Accademia di Brera, al Politecnico di Milano e all’Istituto Europeo di Design, tra gli altri.
Il suo percorso artistico è iniziato con un’importante connessione con Davide Boriani durante gli anni di studio al liceo artistico di Brera. Sotto la guida paterna nel laboratorio di argenteria di famiglia, ha accumulato esperienza sia nell’oreficeria che nell’arte. Influenzato da figure come Lucio Fontana e dai movimenti informali, ha co-fondato il Gruppo T nel 1959, insieme a Boriani, Colombo e Anceschi, e ha seguito un percorso sperimentale dopo l’incontro con Bruno Munari.
Negli anni ’70, ha partecipato attivamente alle battaglie contro l’espulsione degli abitanti del Quartiere Garibaldi a Milano, un impegno che ha ispirato la sua tesi di architettura sul recupero socio-architettonico della Milano Neo-conservatrice. La sua carriera è proseguita con ruoli di leadership, come presidente nazionale del World Crafts Council negli anni ’80 e vice-presidente della CNA – Artistico negli anni ’90, dove ha lavorato per superare le distinzioni tra arte maggiore, minore e applicata.
Nel corso della sua carriera, ha progettato argenti multisensoriali, porcellane innovative per Ginori e vari mobili e oggetti, ottenendo una segnalazione speciale al Compasso d’Oro nel 2001. Ha continuato a contribuire al panorama accademico e professionale fino alla sua scomparsa a Milano nel 2011, insegnando anche al Cladis-IUAV e presso altre istituzioni accademiche.

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