EMILIO ISGRO’ (1937 – )
Emilio Isgrò è un artista, scrittore e poeta italiano, noto soprattutto per le sue opere concettuali che esplorano il tema della censura, del linguaggio e della memoria attraverso un’estetica innovativa. Nato a Barcellona Pozzo di Gotto, in Sicilia, il 6 ottobre 1937, Isgrò è considerato uno degli esponenti più significativi dell’arte concettuale in Italia.
Emilio Isgrò si trasferisce a Milano negli anni ’50, dove inizia la sua carriera come giornalista e poeta. Il suo interesse per la parola scritta si manifesta presto nelle sue prime opere letterarie, ma è a partire dagli anni ’60 che la sua produzione artistica assume una forma più definita e originale. In questo periodo, Isgrò sviluppa il concetto di “cancellatura”, che diventerà il tratto distintivo del suo lavoro. L’artista comincia a manipolare testi già esistenti, cancellando selettivamente parole e frasi per trasformare il significato originale dell’opera, creando così un nuovo linguaggio visivo e semantico.
Le cancellature di Isgrò non sono semplicemente atti di negazione o di distruzione del testo, ma piuttosto operazioni di riscrittura, in cui la rimozione di parti del testo apre nuove interpretazioni e riflessioni. Attraverso questo processo, l’artista esplora il potere e i limiti del linguaggio, la comunicazione e la memoria culturale. Le sue opere sfidano la percezione tradizionale della parola scritta e pongono interrogativi sull’autorità e la verità nei testi.
Isgrò ha applicato la sua tecnica su una vasta gamma di materiali: dalle enciclopedie e i libri, ai giornali, alle partiture musicali. Un’opera emblematica in questo senso è “Enciclopedia Treccani cancellata” del 1970, dove l’artista interviene su un’intera enciclopedia, uno dei simboli per eccellenza della conoscenza e della cultura, eliminandone gran parte del contenuto e lasciando solo frammenti di testo leggibili.
Nel corso della sua carriera, Emilio Isgrò ha ottenuto numerosi riconoscimenti e ha partecipato a importanti mostre internazionali. Tra queste, spicca la sua partecipazione alla Biennale di Venezia, dove ha esposto più volte. Le sue opere sono state esibite in prestigiose istituzioni museali, come il Centro Pompidou a Parigi, il MoMA di New York e il MAXXI di Roma.
Oltre alla produzione artistica, Isgrò ha anche scritto opere teatrali e romanzi, ampliando così il suo campo d’espressione e di ricerca. La sua multidisciplinarità testimonia un profondo impegno intellettuale, sempre volto a interrogarsi sui significati e i paradossi del linguaggio e della cultura.
L’impatto di Emilio Isgrò sull’arte contemporanea è significativo. La sua tecnica della cancellatura ha influenzato numerosi artisti contemporanei e ha trovato eco anche al di fuori del mondo dell’arte visiva, arrivando a influenzare la letteratura, il design e altre forme di espressione culturale. Isgrò ha saputo rinnovare il linguaggio dell’arte concettuale, mantenendo un dialogo costante con le questioni sociali e politiche del suo tempo.
A partire dagli anni 2000, l’opera di Isgrò ha visto una crescente riscoperta e valorizzazione, con nuove mostre retrospettive e una crescente presenza nelle collezioni permanenti dei musei più importanti del mondo.