BRUNO MUNARI (1907 – 1998)
Bruno Munari (1907-1998) è stato uno dei più grandi designer e artisti italiani del XX secolo, noto per il suo approccio multidisciplinare e innovativo nel campo dell’arte, del design e della didattica. Munari ha esplorato una vasta gamma di forme espressive, dal design industriale alla grafica, dalla pittura alla scultura, e ha avuto un impatto significativo anche nel campo dell’educazione, in particolare per l’infanzia.
Munari nasce a Milano, città che sarà centrale per la sua carriera artistica e progettuale. Dopo aver frequentato il liceo artistico, inizia a lavorare nello studio del suo cugino, uno dei più noti progettisti grafici dell’epoca. Questo periodo è fondamentale per Munari, poiché gli permette di entrare in contatto con le avanguardie artistiche italiane ed europee. La sua opera si evolve rapidamente, spaziando dalla pittura astratta al design funzionale, e si collega presto al movimento futurista.
Uno degli aspetti più innovativi del lavoro di Munari è la sua convinzione che la progettazione non sia solo un atto creativo, ma anche un’esperienza educativa. Questa visione si concretizza nel suo approccio ai progetti dedicati all’infanzia. Munari riteneva che i bambini, con la loro naturale curiosità e creatività, fossero i progettisti più puri, non ancora influenzati dai condizionamenti sociali.
L’idea di fondo di Munari era che la progettazione dovesse stimolare la creatività e il pensiero critico, qualità che nei bambini sono ancora in uno stato fluido e facilmente modellabile. Per Munari, il design non doveva essere solo funzionale, ma anche uno strumento per aprire nuove possibilità e immaginari.
Tra le sue opere più famose rivolte all’infanzia, ci sono i libri-gioco, come la serie “Libri illeggibili” o “Nella notte buia”. Questi libri non sono fatti solo per essere letti, ma per essere esplorati. Ad esempio, “Nella notte buia” è un libro che utilizza diversi materiali, aperture e pagine trasparenti per creare un’esperienza sensoriale che stimola la fantasia del bambino, che diventa co-autore della narrazione.
Munari ha ideato libri che si leggono con le mani e non solo con gli occhi, invitando i bambini a scoprire, toccare, esplorare. Questo approccio progettuale riflette la sua convinzione che l’infanzia sia il momento in cui si apprendono le basi della creatività, e che l’educazione debba fornire gli strumenti per alimentare questa creatività.
Negli anni ’70, Munari avvia una serie di laboratori sperimentali per bambini, dove il gioco diventa un mezzo per avvicinare i più piccoli al mondo della progettazione. In questi laboratori, i bambini sono incoraggiati a manipolare materiali, creare forme e strutture, e sperimentare con colori e texture, sempre secondo la filosofia del “fare per capire”.
Questi laboratori non erano solo un modo per insegnare design, ma un metodo per sviluppare il pensiero creativo e critico nei bambini. Munari credeva che, attraverso l’esplorazione pratica, i bambini potessero comprendere concetti complessi in modo intuitivo e naturale.
L’influenza di Bruno Munari nel campo dell’educazione e della progettazione per l’infanzia è ancora evidente oggi. I suoi libri e metodi didattici continuano a essere utilizzati e studiati in tutto il mondo. Munari ha dimostrato che il design non è solo una questione di estetica o funzionalità, ma può essere un potente strumento educativo, capace di stimolare l’immaginazione e il pensiero critico fin dalla tenera età.