ARRIGO FINZI (1890 – 1973)
E’ stato un argentiere italiano di spicco, noto per la sua creatività e l’approccio innovativo alla lavorazione dell’argento nella prima metà del Novecento. La sua carriera fu segnata da un costante desiderio di sperimentazione e modernità, qualità che gli valsero la partecipazione alla prestigiosa mostra “Italy at Work. Her Renaissance in Design Today” nel 1950, un’esposizione che presentava il meglio delle arti decorative italiane in vari musei statunitensi.
Finzi iniziò la sua attività nel 1909, aprendo un laboratorio a Milano. In quel periodo ebbe modo di conoscere Antonio Sant’Elia, architetto futurista, il cui stile audace influenzò profondamente le prime opere di Finzi. Questo sodalizio artistico, seppur interrotto dalla guerra e dalla prematura scomparsa di Sant’Elia, lasciò un’impronta indelebile nel lavoro di Finzi. Nel 1919 fondò la propria azienda, ispirandosi agli innovativi disegni del suo amico architetto per creare pezzi che, sebbene inizialmente accolti con tiepidezza dal mercato, avrebbero in seguito contribuito alla sua fama.
Il 1933 segnò una svolta nella carriera di Finzi, quando registrò il marchio “Sant’Elia”, dando vita a una nuova linea di prodotti sotto l’egida della “Nova Argenteria”. Questa fase della sua produzione si caratterizzò per un’elegante sintesi tra influenze futuriste e motivi déco, con alcuni pezzi che anticipavano già gli stilemi del Novecento. Le opere di questo periodo riflettono la sua capacità di reinterpretare le avanguardie artistiche del suo tempo, rendendo Finzi una figura centrale nel panorama dell’argenteria italiana.