Claire Falkenstein

CLAIRE FALKENSTEIN (1908 – 1997)

Claire Falkenstein, nasce nel 1908 in Oregon, è stata una figura di spicco nel panorama artistico americano del XX secolo. Studiò arte all’Università della California, Berkeley, dove esplorò anche la filosofia e l’antropologia, mostrando sin da subito un forte interesse per l’astrattismo. Prima ancora di laurearsi, nel 1930, tenne la sua prima mostra personale a San Francisco.
Durante gli anni ’30, mentre insegnava per mantenersi, Falkenstein iniziò a sperimentare con la scultura, producendo opere in ceramica e legno, tra cui la serie Exploded Volumes, sculture componibili che permettevano all’osservatore di modificarne la disposizione. Nel 1948 iniziò a insegnare alla California School of Fine Arts, entrando in contatto con figure di spicco dell’Espressionismo astratto americano come Clyfford Still e Richard Diebenkorn, influenze che contribuirono a definire il suo stile.
Nel 1950 si trasferì a Parigi, dove incontrò artisti come Jean Arp e Alberto Giacometti e si unì a un gruppo di americani guidati dal critico d’arte Michel Tapié. Qui, sviluppò il concetto di “Topology”, un’innovativa forma di espressione artistica basata sulla relazione tra materia e spazio, utilizzando materiali non convenzionali come fili per tubi da stufa e barre di piombo.
Nel 1954, la Galleria Montenapoleone di Milano organizzò una sua importante personale, e quattro anni dopo, realizzò la famosa ringhiera per la Galleria Spazio di Roma, sperimentando l’inserimento di vetri colorati in strutture metalliche. Una delle sue opere più iconiche è The New Gates of Paradise, un cancello realizzato per il museo Guggenheim a Venezia, caratterizzato da una struttura modulare che sembra espandersi all’infinito.
Tornata negli Stati Uniti nel 1963, Falkenstein si stabilì a Venice, California, dove ricevette numerose commissioni per opere pubbliche. Tra queste spiccano le vetrate e le porte della St. Basil Catholic Church a Los Angeles, considerate tra le sue creazioni più riuscite. Durante gli anni ’70, collaborò con la vetreria Salviati di Venezia, sviluppando ulteriormente il suo interesse per il vetro come medium scultoreo.
Nel corso della sua carriera, Falkenstein realizzò oltre 4.000 opere, tra sculture, dipinti e disegni, ricevendo numerosi riconoscimenti, tra cui una Guggenheim Fellowship nel 1978.